Il buco
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Se è vero che Gaeta non può essere solo una realtà geografica, deve con- tinuare a ritrovare le sue origini storiche e culturali. D'altronde "l'Angelo della Storia avanza verso il futuro con il volto gira- to verso il passato", diceva Walter Benjamin. Il passato è la memoria, l'elemento fondante del pensiero e della vita. È per questo, allora, che desideriamo ancora incoraggiare quanti sono impegnati a tener viva la memoria della Gaeta di un tempo che fu, seppur angoscioso e doloroso. È la volta di Dino Rebecchi, che con questa opera ha semplicemente obbedito ad un imperativo etico, più che seguire un'ambizione letteraria: il dovere ineluttabile di lasciare la testimonianza di un'epoca che ha assunto i connotati di una vicenda epica, a dispetto della "normalità" delle persone coinvolte e del tono smitizzante del racconto. Un'epoca in cui più forte è stato - anche nei Gaetani - il senso della col- lettività, in cui ci si è sentiti particolarmente coesi nel trovar la forza e il coraggio di resistere alle angherie e alla violenza, ai tormenti, alle sofferen- ze fisiche e morali inflitte da una guerra tanto crudele, quanto insensata e assurda. Dino Rebecchi ha vissuto quegli eventi, li ha custoditi nella memoria, li ha poi trasfusi in pagine dense di fatti, di fatti nudi e crudi che pesano come pietre. La forza pregnante di una vivida registrazione del vissuto, il linguaggio asciutto e immediatamente comunicativo trasformano le vicende personali di Rebecchi in una rappresentazione in cui si riconosce tutto il popolo di Gaeta, quelli che furono inconsapevoli e quelli che capirono ed agirono. La pensosa coscienza morale di Rebecchi consegna al lettore un prezioso bagaglio di valori umani, che nemmeno il tragico scenario bellico ha potuto distruggere, e fa avvertire il sapore aspro della vita che si ritorna ad amare, ad apprezzare dopo la bufera. Nella garbata ironia che sostiene il suo racconto ritroviamo non solo il "maestro" di trentennale esperienza, ma anche il primo attore della glorio- sa compagnia del “Piccolo teatro di Gaeta”. Silvio D'Amante SINDACO DELLA CITTÀ DI GAETA
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