I Borbone viaggio nella storia e nei luoghi
Marcello Rosario Caliman
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INTRODUZIONE
Questo libro, articolato in due parti, trova le sue radici in altrettanti
reportage pubblicati rispettivamente nel novembre e nel dicembre 2000 sul
settimanale L'lnchiesta, del quale allora ero `redattore per il Golfo di Gaeta.
Nelle originarie intenzioni avevo il proposito di approfondire le ricerche e,
quindi, di realizzare due distinte opere; ma l'impegno professionale a tutto
campo e l'assunzione della responsabilità di Direttore del predetto periodico
mi avevano costretto a rinunciare. Oggi, pero, l'importante occasione della
Mostra su "l Borbone, Viaggio nella Storia e nei Luoghi" nel contesto delle
"lournees Europeennes du Patrimoine" mi hanno indotto a stringere i tempi
e, quindi, a pubblicare questo libro, soprattutto a scopo divulgativo,
Preciso che il testo ai scritto in chiave giornalistica, privilegiando i contenuti
rispetto alla forma. nell`entusiasmo di far conoscere ai lettori, soprattutto ai
giovani, vicende poco conosciute di storia patria, episodi accaduti nella
nostra amata terra. Ritengo molto importante, infatti, richiamare l'attenzione
dei giovani sul "fatto" che Gaeta non e solo il Bar della Francese o il
Lungomare dove passeggiare, bensi teatro di importantissinn eventi storici;
che Scauri ha vissuto l'eroismo di valorosi bersaglieri e di coraggiosi e irri-
ducibili cacciatori borbonici; che Formia, quando si chiamava Mola, ospita-
va la Famiglia Reale, che preferiva frequentare il Golfo e "Villa Caposele"
anziche vivere nella Reggia di Napoli o in quella di Caserta; che quei quat-
tro ruderi, coperti di rovi e di spine, che si trovano sulla sinistra della foce
del Garigliano, sono i resti della gloriosa Torre longobarda di Pandolfo
Capodiferro e custodirono il più importante Museo della Terra Aurunca; che
un Abate di Montecassino precedentemente ai voti religiosi, come Ufficiale
borbonico, si era coperto di gloria nell'assedio di Gaeta.
Nel presente lavoro, inoltre, ho inteso fornire la mia visione di uomini e di
situazioni, facendomi guidare sia dai sentimenti che dalla consapevolezza
che l'uomo difende cio che ama e ama cio' che conosce e che la nostra Terra e'
un bene prezioso poco conosciuto, poco valorizzato, molto umiliato e molto
sfruttato da speculatori senza coscienza.
Mi auguro che questi richiami possano dare un minimo contributo al recu-
pero della verita storica della Terra cui apparteniamo. La storia che ci hanno
insegnato a scuola e sovente quella retorica, scritta dai vincitori delle lotte
risorgimentali, Tutti coloro che hanno acquisito gli elementi per rettificarla
hanno il dovere di inforrnare le nuove generazioni. Diceva Terenzio, espo-
nente della cultura latina: ”sono un uomo: ritengo che niente di umano mi
sia estraneo".
L’Autore·
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